Qi Gong e Biomeccanica. Propedeutica alle Arti Performative

Lezione di Prova un Sabato (da concordare) a Villa Pamphilj (entrata accanto alla basilica di S. Pancrazio, prima pianura scendendo a sinistra) dalle 11,00 alle 12,30. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

I giorni in cui si può praticare sono il Sabato nello stesso spazio dalle 11,00 alle 12,30 (o, da confermare, in un giorno infrasettimanale da concordare dalle 18,00 alle 19,30). In caso di pioggia si praticherà vicino alla Villa nella sede della Palestra dell’Attore di Viale dei Quattro Venti, 31.

1 volta a settimana costa 30€ al mese.
Iscrizione 30€ e prova gratuita un Sabato (da concordare). Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

2 volte a settimana costa 50€ al mese (da confermare).

Prenotazioni:

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Il QI GONG è una disciplina che porta all’ascolto della propria energia vitale, il Qi, attraverso una serie di lenti e ampi movimenti.

Il “Qi Gong con il bastone” detto “La Via del Cuore” è una forma di origine vietnamita con 16 movimenti praticati con un bastone di bambù simbolo di forza, flessibilità e persistenza. Ognuno di essi consente di rendere flessibile la colonna vertebrale, rafforzare e allungare tutti i muscoli, aumentare il senso di equilibrio, armonizzare il respiro, rilassare la mente e distribuire l’energia in tutto il corpo in modo che tutto ciò persista in un agire cosciente. L’agire di una mente che respira e di un corpo intelligente.

Questi antichi esercizi, resi praticabili in una forma semplice e compatta dal maestro zen Tinh Tu, si sposano perfettamente con gli obiettivi della Biomeccanica.

La Biomeccanica, infatti, ha come scopo primario di equilibrare i nostri 3 centri energetici. Ogni suo esercizio permette non solo di migliorare la reattività, il tono muscolare etc. (la macchina fisica) ma soprattutto permette di riuscire a dividere la nostra attenzione, dirigerla in diverse parti del corpo contemporaneamente (coordinazione dell’energia mentale) e allenarla a ricevere e riconoscere le percezioni del corpo (energia fisica) e le sensazioni del centro affettivo (energia emotiva). Solo così il praticante è in grado di adattare la meccanica del compito imparato all’imprevedibilità della sua realizzazione in un atto vivo (Bios).

La Biomeccanica è l’agire di un individuo corpo-mente-cuore equilibrati, cioè l’agire di un essere non più diviso nella gestione di questi suoi centri di attività proprio perché è allenato a riequilibrarli di continuo per evitare che ognuno di essi sia schiavo dei propri automatismi.

Claudio Spadola ha scritto vari saggi e insegna Biomeccanica in Italia e all’estero da 25 anni. È stato allievo (all’Accademia di Mosca GITIS fondata da Mejerchol’d) e assistente di Nicolai Karpov e Gennadi Bogdanov a cui l’insegnamento della Biomeccanica è stato tramandato da Kustov scelto dallo stesso Mejerchol’d per insegnarla al GITIS.

Da vari anni pratica Qi Gong e Taiji Quan col maestro Gian Vittorio Ardito erede diretto degli insegnamenti del maestro Wang Yen-Nien.

Dirige da 20 anni la Scuola e Compagnia La Palestra dell'Attore.

www.palestradellattore.it

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Palestra di Formazione dell’In-dividuo attraverso la Propedeutica alle Arti Performative

Il seguente articolo è tratto dall'ultimo saggio di Claudio Spadola sulla Biomeccanica del Performer*. Il saggio è depositato e tutelato, ogni riproduzione anche parziale è vietata e perseguibile per legge.

Se per un essere in-dividuo con i suoi centri in equilibrio, cioè un essere non diviso nella percezione e gestione delle sue attività psicofisiche mentali ma integro e padrone di sé, è necessario un continuo investimento nella propria evoluzione, per un partecipante ad un corso di formazione attraverso le arti teatrali è necessario un investimento ancora maggiore nell'osservazione e padronanza di sé, soprattutto nella parte formativa che precede la sua espressione teatrale e che in antropologia teatrale si definisce appunto il pre-espressivo.

 Questo potrebbe essere il suo programma di sviluppo:

ANALISI e Scomposizione. Manutenzione e Meccanica delle parti

-Percezione, sentimento e analisi. Corpo, Cuore, Mente.
Cervelletto e spina dorsale, gangli addominali e amigdala, cervello.

-Coscienza di sé, dei vari sé e dei vari centri energetici e delle loro funzioni.
-Divisione dell’attenzione.

-Via negativa del togliere il superfluo delle attività dei vari centri per renderli organici, essenziali e funzionali, a partire da quello motorio.

(Quando lavoriamo su uno dei tre piani, non è necessario che anche gli altri lavorino… Non pensare mai senza scopo. Non Fantasticare. Non sospirare. Occupa te stesso qui e ora nel corpo. Togli le tensioni superflue).

-Coordinazione delle attività organiche dei vari centri a partire da quello motorio.

-Potenziamento del segnale trasmesso da ogni centro e pulizia, precisione e velocità di traduzione dei segnali attraverso il sentimento (il canale affettivo).
Non per nulla si dice, per le attività mentali: senso del bello, buon senso, dare senso, non senso, sensato etc. e per quelle fisiche: sensi, sensoriale, etc. quando in realtà per quelle fisiche sarebbe più corretto usare il termine percezione.
Il sentire è proprio del sentimento, nel cui ambito ci sono le sensazioni, i presentimenti,

SINTESI e Composizione del nuovo essere indiviso. Meccanica dell’organizzazione della macchina e addestramento dell’individuo artista:

-Raffinazione e condensazione dell’energia polifonica in ritmi o sapori energetici delle miscele dei flussi delle varie qualità di energia.

-Capacità di percezione e memorizzazione corporea dei sapori o ritmi energetici condensati.

-Capacità di ricostruzione del processo fisico, mentale e infine emotivo (causa) che ricrea quel preciso ritmo energetico (effetto).

-Capacità di "incarnazione", ovvero di risultare un essere agente indotto dall’assunzione di un preciso ritmo energetico.

-Capacità di risultare a comando più esseri anche in poco tempo.

-Calibratura e equilibratura in itinere. Capacità di riduzione o espansione dell’attività di una o tutte le parti della meccanica mantenendo la precisa corrispondenza al ritmo che le induce ad essere e ad agire, mantenendo cioè l’induzione matrice.
Questa capacità può sinteticamente definirsi come capacità di metamorfosi organica in itinere dell’essere.
Nello specifico del teatro può definirsi metamorfosi organica in itinere dello stesso personaggio che l’individuo performer realizza in scena.
(Cfr. esercizio Ripetere un gesto con diverse qualità di azione e quindi sensazioni e ritmi connessi. Riconoscimento delle periferie fisiche che traducono una qualità energetica, personalizzazione di un ritmo di camminata imitato fino a nuova creazione).

-Capacità di coordinazione e montaggio parallelo tra ciò che individualmente sono (l’attore, il ludico con l’imprevedibilità del bios) e ciò che dovrei essere (personaggio della linea principale e della linea trasversale, compito individuale, testo, prevedibilità della meccanica) creando l’attore che improvvisa col personaggio, cioè creando il personaggio in vita d’attore.

-Capacità di coordinazione e montaggio parallelo, (compito collettivo, ludico, d’ensemble) tra ciò che il personaggio in vita d’attore è in itinere e ciò che fa per l’altro improvvisando col partner (A2, vettore della formula spiegata sotto) in modo da portarlo da quello che il partner è per lui in quel momento a quello che dovrebbe essere per lui dopo (A1, altro vettore della formula spiegata sotto) e viceversa in modo da essere portato da quello che lui è per il partner in quel momento (A2) a quello che dovrebbe essere per il partner dopo (A1).

Ma qui siamo già in una dimensione ESPRESSIVA che può prevedere un testo da replicare (A1) per il quale l’attore, risultato del lavoro propedeutico all’espressione, sarà la forza materiale, viva, il Bios resistente (A2), e la loro somma e lotta darà corpo alla performance dal vivo N (risultato della formula spiegata sotto).

Si sviluppa così la formula della biomeccanica teatrale proposta da Mejerchol'd:
A1 (il macchinista, o la meccanica acquisita) + A2 (la macchina, o il materiale che dà corpo ed esegue la meccanica) = N l'attore biomeccanico.

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